Giudice gli disse: "Non faccia il napoletano" Per la Cassazione non è un'offesa
Da qui la richiesta di ricusazione del giudice che aveva osato dare del "napoletano" al prezioso testimone. Secondo la difesa, ''il termine utilizzato dal giudice verso un teste non era scevro da contenuto offensivo nel momento in cui era stato pronunciato''. Con la sentenza numero 11618 la Cassazione ha tuttavia dichiarato inammissibile la protesta e ha evidenziato che ''con riguardo al termine 'napoletano' nessun intento denigratorio era ravvisabile, dal momento che il riferimento si inquadrava nel tentativo di convincere il teste a non essere evasivo''. Il magistrato, infatti, ''era intervenuto per chiarire ai testimoni contenuto delle domande e delle risposte'' in modo da ottimizzare tempi e risultati. Ma il teste campano, evidentemente, era stato ''evasivo''. Da qui l'invito ''legittimo'' della toga a "non fare il napoletano".
(da Repubblica.it online 27.3.2010)