Notiziario del Movimento per la Giustizia n. 13
17 febbraio 2003
PLENUM
SOLIDARIETA' ALLE SEZIONI UNITE DELLA CASSAZIONE
In sede di plenum è stato approvato all'unanimità un documento in relazione alle violente polemiche derivate dalla pronunzia delle Sezioni Unite sulla nota vicenda milanese. Qui di seguito il testo, frutto di una lunga e laboriosa trattativa con i consiglieri laici del "polo della libertà", e pertanto non particolarmente "vivace" nei suoi contenuti. Si è ritenuto in sostanza di dover privilegiare l'unità del Consiglio in un momento così delicato per la giurisdizione.
Di diverso contenuto il tenore della discussione consiliare, in cui si è fatto esplicito riferimento alla pronunzia delle Sezioni Unite.
In ogni caso, rispetto alla vicenda "Cirami", in cui venne fato mancare il numero legale, si è trattato comunque di un passo avanti....
Le pronunce degli organi giudiziari di ogni ordine e grado possono liberamente essere criticate. L'esercizio di tale diritto di critica non deve tradursi tuttavia in prese di posizioni tali da delegittimare l' attività giudiziaria. E' invece necessario mantenere e far crescere la fiducia dei cittadini nella funzione giurisdizionale.
Il CSM è pienamente consapevole della indispensabilità di un serio processo riformatore che affronti, con visione unitaria, senza pregiudiziali e con il rispetto dei principi e dei valori costituzionali, i numerosi problemi, anche di natura ordinamentale, che la giustizia pone ed intende essere rispettoso delle scelte che appartengono al legislatore, particolarmente sui temi dell'accesso, formazione, valutazione, incompatibilità e responsabilità dei magistrati.
Il CSM è disponibile a fornire il proprio contributo nei limiti delle competenze e con spirito di leale collaborazione.
Per parte sua il Consiglio superiore ribadisce che l'esercizio dell' autogoverno della magistratura deve saper assicurare all'ordine giudiziario autorevolezza, correttezza e professionalità: è forte dunque l'impegno del CSM sul tema della formazione, delle valutazioni di professionalità, della organizzazione degli uffici giudiziari.
Altrettanto piena è la consapevolezza, nell'accettazione dell'etica della responsabilità, del ruolo della giurisdizione disciplinare e della sua dimensione di garanzia per il singolo magistrato, per l'ordine giudiziario e per l'intera collettività
La consapevolezza dei doveri e delle responsabilità dell'autogoverno, deve comunque saldarsi con la ferma convinzione che l'autonomia e l'indipendenza della magistratura non sono privilegi corporativi, ma condizioni essenziali ed irrinunciabili dell'esercizio imparziale della giurisdizione: è quindi necessario che anche nella sobrietà dei comportamenti, l' imparzialità sia costantemente ravvisabile. In tale ottica non è pensabile che possano prendere corpo fenomeni deprecabili di collateralismo politico.
In questa fase di acute tensioni istituzionali, il Consiglio superiore riafferma la necessità della crescita, nel Paese e nel campo della giustizia, di una sempre più pregnante cultura di principi e valori largamente condivisi. A questo fine va compiuto, particolarmente sul versante istituzionale, ogni sforzo per attenuare i toni e rasserenare il clima.
PUBBLICAZIONE STRAORDINARIA
In considerazione della situazione di particolare disagio dell'organico del Tribunale di Paola, è stato approvata dal plenum la pubblicazione di un bando straordinario per la copertura di 2 posti di giudice del Tribunale di Paola.
Gli eventuali interessati hanno notevoli possibilità di vedere accolta la loro domanda di trasferimento....
PROCEDIMENTI DISCIPLINARI A CARICO DI GIUDICI DI PACE
La sciagurata scelta di retribuire a cottimo i giudici di pace sta facendo sentire i suoi inevitabili effetti in sede di disciplinare. In plenum, dopo ampio dibattito, è stata definita la vicenda disciplinare di due giudici di pace di Canicattì, che in quella sede giudiziaria, per effetto di una malaccorta decisione comunale di notificare migliaia di ingiunzioni di pagamento per canoni dell'acquedotto (quasi tutte prescritte), hanno definito in pochissimi mesi circa 5800 ricorsi, con relativo ingente guadagno (peraltro al momento non ancora percepito…).
La contestazione a carico dei magistrati onorari riguardava essenzialmente le modalità organizzative con cui hanno fatto fronte a questa "valanga" di contenzioso, ed in particolare la predisposizione di apposita modulistica (anche per facilitare la presentazione delle opposizioni), nonché la separazione dei procedimenti per consentire l'autorizzazione per i ricorrenti a stare in giudizio personalmente.
Al di là della "suggestione" derivante dall'ingente guadagno dei giudici di pace derivato da una situazione del tutto particolare, la fattispecie presentava particolare interesse con riferimento alla possibilità di sindacare le modalità operative del disposto dell'art. 316 c.p.c., ovvero di ritenere le forme di presentazione della domanda rientranti nell'ambito giurisdizionale e quindi insindacabili in sede disciplinare.
A fronte di una proposta di revoca del Consiglio Giudiziario di Palermo, il plenum ha deciso di irrogare al coordinatore dell'ufficio del giudice di pace di Canicattì la sanzione disciplinare della censura (e l'ammonimento al secondo magistrato onorario), ritenendo positiva la loro condotta diretta a fronteggiare ed esaudire in tempi contenuti una massiccia domanda di giustizia, ma stigmatizzando l'intervenuto frazionamento dei ricorsi operato dall'ufficio.
La decisione è stata adottata a larghissima maggioranza (17 voti a favore, 2 contrari e 5 astenuti), mentre ha raccolto solo due voti a favore una seconda proposta di revoca di entrambi i giudici di pace dall'incarico.
Si è trattato in definitiva di una fattispecie emblematica delle distorsioni giurisdizionali derivate dall'attuale modalità di compenso dei giudici di pace (e non certamente l'ultima….), che si auspica possa essere corretta mediante la corresponsione di un'indennità fissa, semmai collegata ad un incentivo di produttività.
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LARINO
E' stata deliberata in plenum la nomina del dott. NICOLA MAGRONE (presidente di sezione del Tribunale di Potenza) a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Larino.
La proposta del relatore (Aghina) ha prevalso con 16 voti a favore (Movimenti + M.D. + laici del Polo + laici dell'ulivo + Marvulli), su quella presentata in favore del dott. CIRO MONSURRO' (ispettore del Ministero della Giustizia), su cui sono convenuti solo 8 voti (Unicost + M.I.); astenuti il vice-presidente Rognoni e il P.G. Favara.
Può essere utile ricordare in sede comparativa come per il dott. MAGRONE militassero, oltre alla maggiore anzianità di circa tre anni, anche il pregresso positivo esercizio di funzioni semidirettive, una ampia produzione scientifica, ed un ragguardevole curriculum nelle funzioni requirenti.
Tanto si ricorda a legittimazione di una scelta che, nel caso in questione, ci appariva doverosa.
Singolare invece come l'episodio sia stato enfatizzato dai colleghi consiglieri di Unicost che, in considerazione della riscontrata convergenza con i voti del Movimento e di M.D. dei consiglieri laici del Polo, hanno rappresentato la "naturale mutevolezza" delle maggioranze consiliari, a comprova dell'inesistenza di un presunto "asse" maggioritario composto da M.I. - Unicost e laici del Polo.
Il rilievo, oltre a costituire una sorta di excusatio non petita, ci sembra sostanzialmente privo di valenza rappresentativa.
Poiché è indubbio che le scelte consiliari debbono fondarsi sui criteri dettati dalle fonti normative, le nostre precedenti valutazioni critiche si sono sempre incentrate sui criteri interpretativi adottati dai consiglieri di Unicost (in preoccupante sintonia con i consiglieri del laici del Polo).
Questo è avvenuto (senza nulla togliere al rilievo della scelta per la Procura di Larino, e del Presidente del Tribunale di Vasto, in cui peraltro i nostri voti si sono contrapposti a quelli dei consiglieri laici del Polo), per casi di maggiore importanza, quali la Procura Generale di Milano e la scelta del Presidente del Tribunale per i minori di Caltanissetta; vedremo cosa avverrà di qui a poco per il conferimento dell'incarico direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (le due proposte riguardano il dott. ALBERTO DI PISA e il dott. LEONARDO AGUECI) e dell'incarico semidirettivo di presidente della sezione g.i.p. presso il Tribunale di Firenze (candidati i colleghi CARVISIGLIA e SORESINA).
Con riferimento a quest'ultima vicenda, con 13 voti a favore, 12 contrari ed 1 astenuto, è stata accolta una (opportuna) richiesta di ritorno della pratica in commissione, per meglio operare una valutazione comparativa (anche mediante audizione) tra due candidati di cui uno del tutto privo di precedente esperienza nell' ufficio g.i.p./g.u.p.
Va menzionato da ultimo come con 16 voti a favore, 8 contrari (Movimento e M.D.) e l'astensione del vice-presidente Rognoni, sia stato disposto il rinvio della discussione in plenum per il conferimento dell'incarico direttivo di Presidente del Tribunale di Tolmezzo, richiesto in quanto uno dei colleghi proposti dalla commissione aveva presentato domanda anche per altri incarichi direttivi (e quindi in tutta evidenza per consentirgli una' eventuale "scelta" dell'ufficio di maggiore interesse…).
Abbiamo ritenuto di opporci ad una prassi incongruamente diretta a privilegiare le aspirazioni "selettive" del magistrato (che in ogni caso avrebbe potuto far pervenire una revoca rispetto alla domanda precedentemente formulata) rispetto all'esigenza del servizio di coprire l'ufficio direttivo vacante.
CASO INCUTTI …bis
Il plenum del 13.2.2003 (con la sola astensione dei cons. Tenaglia e Civinini), ha deliberato di impugnare in sede di gravame la decisione con cui il T.A.R. del Lazio ha accolto il ricorso della dott.ssa EUGENIA MIRANI avverso la delibera del CSM con cui le veniva rigettata una richiesta di trasferimento presentata ai sensi dell'art.1 comma quinto della L. n. 100/87 e art. 17 della L. n. 266/99.
Si tratta della disposizione che consente un "veicolo privilegiato" in sede di trasferimento al pubblico dipendente che sia coniuge di militare, di cui il C.S.M. (con la sola eccezione del noto "caso Incutti"), ha ritenuto l'incompatibilità alla disciplina di trasferimento dei magistrati.
SEDI A COPERTURA NECESSARIA
Il plenum del CSM del 13.2.2003 ha approvato il seguente elenco di sedi da dichiararsi a copertura necessaria, per l'anno 2003, in relazione alle quali sono previsti i benefici di cui alla circolare C.S.M. n. 15098 del 30 novembre 1993 e succ.mod. e che avranno come destinatari anche gli uditori giudiziari cui saranno assegnate le sedi nel corso del presente anno.
DISTRETTO DI CAGLIARI
Oristano
DISTRETTO DI CALTANISSETTA
Caltanissetta
Enna
Gela
Nicosia
DISTRETTO DI CATANIA
Catania
Caltagirone
Ragusa
Siracusa
DISTRETTO DI CATANZARO
Castrovillari
Cosenza
Crotone
Paola
Rossano
Vibo Valentia
DISTRETTO DI MESSINA
Messina
Patti
DISTRETTO DI NAPOLI
Sant'Angelo dei Lombardi
DISTRETTO DI PALERMO
Palermo
Agrigento
Marsala
Sciacca
Termini Imerese
Trapani
DISTRETTO DI POTENZA
Melfi
DISTRETTO DI REGGIO CALABRIA
Reggio Calabria
Locri
Palmi
DISTRETTO DI SALERNO
Sala Consilina
Vallo della Lucania
DISTRETTO DI SASSARI
Nuoro
INCARICHI NELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
A seguito dell'incremento di domande di autorizzazione di colleghi a collaborare con le Commissioni parlamentari di inchiesta, è stato operato un monitoraggio della situazione, allo scopo di avere un quadro complessivo del numero di magistrati interessati a questo tipo di incarichi.
Si segnala un numero eccessivamente elevato di richieste di collaborazione da parte del Parlamento, anche se vanno distinti gli incarichi fissi (che comportano la messa fuori ruolo) da quelli di collaborazione parziale (che incidono solo in misura limitata sull'espletamento dell'attività di ufficio)
1. Commissione sul fenomeno della criminalità mafiosa
richieste di autorizzazione pervenute n. 10
autorizzazioni concesse n. 9
(5 delle quali da parte del Consiglio 1998-2002)
proposte di autorizzazione all'esame del plenum n. 1
2. Commissione sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse
richieste di autorizzazione pervenute n. 8
autorizzazioni concesse n. 3
proposte di autorizzazione all'esame del plenum n. 2
richieste di autorizzazione all'esame della commissione n. 3
3. Commissione Telekom-Serbia
richieste di autorizzazione pervenute n. 7
autorizzazioni concesse n. 3
proposte di autorizzazione all'esame del plenum n. 3
richieste di autorizzazione rigettate n. 1
4. Commissione dossier Mitrokhin
richieste di autorizzazione pervenute n. 7
autorizzazioni concesse n. 1
proposte di autorizzazione all'esame del plenum n. 2
richieste di autorizzazione all'esame della commissione n. 4
NUOVO BANDO PER LA FORMAZIONE DECENTRATA
Per l'insufficienza delle disponibilità manifestate in alcuni distretti per l'incarico di referente per la formazione decentrata, si è deliberato di disporre un nuovo interpello per i seguenti incarichi:
- nel distretto di Ancona per il settore civile;
- nel distretto di Brescia per il settore civile;
- nel distretto di Caltanissetta per il settore penale;
- nel distretto di Catania per il settore civile;
- nel distretto di Palermo per il settore civile;
- nel distretto di Potenza per il settore civile e per il settore penale;
- nel distretto di Reggio Calabria per il settore civile;
- nel distretto di Salerno per il settore penale, rilevato che l'unica domanda pervenuta è relativa ad un magistrato che riveste l'incarico di componente del Consiglio Direttivo delle Scuole di Specializzazione nell'Università di Salerno, incarico ritenuto non cumulabile con l'impegno di formatore locale;
- nel distretto di Roma per il settore civile e penale;
- nel distretto di Torino due per il settore civile e uno per il settore penale;
- nella Corte di Cassazione per il settore giudicante penale, rilevato che tra gli aspiranti di questo settore vi sono componenti del gruppo consultivo della Corte di Cassazione, incarico assimilabile a quello di componente del Consiglio Giudiziario e quindi non cumulabile con quello di referente per la formazione decentrata;
Data di presentazione delle domande il 3 marzo 2003.
SEMINARIO A PARIGI SULLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA
E' stato deliberato un interpello per la partecipazione ad in seminario Franco-Italiano sulla criminalità organizzata organizzato dall' Ecole Nationale de la Magistrature a Parigi in data 11-12 marzo 2003. La disponibilità è per dieci posti di colleghi con buona conoscenza della lingua francese con preferenza, a parità di condizioni, di chi non sia stato ammesso ad alcun corso nel 2003 o che abbia partecipato al minor numero di incontri internazionali nell'anno 2002. Domande da presentare entro il 28 febbraio 2003.
QUESITO SULLA POSSIBILITÀ DI DESIGNARE UDITORI GIUDIZIARI CON FUNZIONI PER SVOLGERE LE FUNZIONI DEL P.M. IN UDIENZE DIBATTIMENTALI OVE SIANO CELEBRATI PROCESSI A CARICO DI IMPUTATI DEI DELITTI DI CUI ALL'ART. 51, CO. 3 BIS, C.P.P..
Il plenum ha risposto in senso negativo, sulla base del divieto normativo che, almeno in linea generale, non consente a magistrati con tale qualifica di fare parte della D.D.A. e quindi di svolgere le funzioni di sostituto della D.D.A. sia nella fase delle indagini preliminari che in quella dibattimentale.
COMMISSIONI
QUINTA COMMISSIONE
E' stato proposto con voto unanime, per l'ufficio direttivo di Presidente del Tribunale di Brescia, il dott. MAZZONCINI (Presidente del Tribunale di Trieste).
Per la nomina a Procuratore Generale presso la corte d'Appello di Perugia, sono stati proposti i colleghi GIUSEPPE SANTORO - consigliere d'Appello a Roma - (voti di Mammone e Schietroma); GIUSEPPE VACCA - avvocato generale a Salerno - (Riello); MARIANO MAFFEI - Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere (Aghina); GAETANO DRAGOTTO - avvocato generale a L' Aquila (Menditto).
Sono in avanzata istruttoria i concorsi relativi agli incarichi direttivi di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma (rel. Aghina), Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni (rel. Mammone); Presidente del Tribunale di Saluzzo (rel. Mammone); Presidente del Tribunale di Spoleto (rel. Schietroma); Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Treviso (rel. Aghina); Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trento (rel. Menditto); Presidente del Tribunale di Alba (rel. Riello), le cui decisioni sono imminenti.
SETTIMA COMMISSIONE
La Commissione sta cercando di accelerare l'esame delle tabelle organizzative degli uffici giudiziari. Esistono oggettive difficoltà connesse alla esigenza di esame analitico di complesse situazioni ed alla temporanea carenza di un magistrato segretario. Sino ad oggi non sono ancora pervenute il 21,55 % delle proposte tra le quali quelle del distretto di Cagliari, di Messina, di Reggio Calabria, della Corte di Appello, del Tribunale e della Procura della Repubblica di Milano, del Tribunale e della Procura della Repubblica di Napoli.
Complessivamente sono state deliberate il 29% delle tabelle con un residuo da deliberare del 71%.
Numerose e delicate sono poi le questioni che si pongono in materia di variazioni tabellari con riferimento a procedure di trasferimenti "interni". In un caso per risolvere un problema di legittimazione alla partecipazione ad un bando interno di una collega fondato sulla sua individuazione come magistrato "in esubero" da sezione lavoro si è dovuto constatare che, in realtà, presso quella sede giudiziaria non vi era una sezione lavoro "specializzata" ma solo posti di magistrati del lavoro con la conseguenza che le regole da applicare erano diverse da quelle contemplate nel provvedimento.
E' stato poi esaminata la legittimità della assegnazione, in un Tribunale di medie dimensioni, alla sezione GIP di un collega appena trasferito a quel tribunale dalla locale Procura. Le rappresentanza locali degli avvocati avevano segnalato la inopportunità del provvedimento ed il Presidente del Tribunale aveva segnalato le vacanze esistenti nell'organico ( cinque posti), la mancanza di risposta di magistrati legittimati all'interpello, la possibilità di ovviare a situazioni concrete di incompatibilità relative a specifici procedimenti trattati dal collega come PM, la inesistenza di norme regolamentari ostative.
In commissione si sono affrontate due visioni: l'una fondata sul rispetto dell'attuale assetto regolamentare e l'altra fondata sulla inopportunità del provvedimento alla luce delle iniziative in corso per la diversificazione delle funzioni. Il primo orientamento è prevalso, su cinque presenti, con tre volti a favore, uno contrario ed un astenuto.
OTTAVA COMMISSIONE
Si è svolto con larga partecipazione di magistrati onorari coordinatori dell'ufficio circondariale del giudice di pace, il primo dei due incontri dedicati ai problemi organizzativi, tabellari e processuali della nuova competenza penale del giudice di pace.
Si tratta della prima iniziativa "centrale" di formazione della magistratura onoraria realizzata dal C.S.M. che ha confermato la necessità di incrementare l'impegno nei confronti di un settore sempre più importante della giurisdizione. E' allo studio della commissione la predisposizione di una struttura decentrata permanente "specializzata" in tema di magistratura onoraria.