SOMMARIO
1.IL PRIMO PLENUM DEL C.S.M. PRESIEDUTO DA UNA DONNA
2.INCARICHI SEMIDIRETTIVI
3.FUORI RUOLO
4.SCELTE LE SEDI DAGLI UDITORI GIUDIZIARI
5.IL PARERE DEL CSM SUL DDL SULLE INTERCETTAZIONI
6.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
7.MATERNITA’ E COMPUTO DELLA DECENNALITA’
8.AMMISSIONI AD INCONTRI DI STUDIO INTERNAZIONALI
DALLE COMMISSIONI
Ernesto AGHINA Paolo ARBASINO Giuseppe FICI
1.IL PRIMO PLENUM DEL C.S.M. PRESIEDUTO DA UNA DONNA
Il 6 febbraio la seduta (straordinaria) del plenum del C.S.M. (convocata per
deliberare una rettifica della graduatoria degli uditori giudiziari alla vigilia
della scelta della sede), è stata presieduta per la prima volta nella storia del
Consiglio da una donna, l’avvocato lombardo MARIELLA VENTURA SARNO (componente
laico eletta dal Parlamento).
Si tratta di una circostanza che vogliamo sottolineare e ricordare, auspicando
che la rappresentanza femminile all’interno dell’organo di governo autonomo
della magistratura possa incrementarsi rispetto al tradizionale rapporto che la
vede nettamente minoritaria.
2.INCARICHI SEMIDIRETTIVI
Designazioni unanimi per i seguenti incarichi direttivi:
Presidente di sezione del Tribunale di Nola, alla dott.ssa ROSAMARIA VENUTA
(Appello Napoli);
Presidente di sezione della Corte d’Appello di Caltanissetta, al dott. SALVATORE
CARDINALE (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna);
Presidente di sezione del Tribunale di Roma (4 posti), ai dott. ANTONIO BEVERE
(Trib. Roma), MAURIZIO DURANTE (Trib. Roma), GIOVANNA RUSSO (Trib. Roma) e
CARMELITA AGATA RUSSO (Trib. Roma);
Procuratore aggiunto presso la Procura di Napoli, al dott. ROSARIO CANTELMO
(Procuratore aggiunto a Torre Annunziata);
Procuratore aggiunto presso la Procura di S. Maria Capua Vetere, al dott. LUIGI
GAY (p.m. Napoli).
Nominato nuovo Presidente di sezione del Tribunale di Reggio Calabria il dott.
VINCENZO PEDONE (Pres. di sezione del Tribunale di Locri), con 6 astensioni:
Aghina, Arbasino, Fici, Marini, Menditto e Salmè (per mancata verifica
preventiva di un’eventuale situazione di incompatibilità).
Diviso il plenum per la nomina a due posti di Procuratore aggiunto presso la
Procura di Napoli: ha prevalso la proposta in favore dei dott. SANDRO
PENNASILICO (sost. proc. gen. Appello Napoli) e FEDERICO CAFIERO DE RAHO (p.m.
Napoli) con 13 voti (6 Unicost, 2 M.I., Spangher, Ventura Sarno, Caldarera,
Favara, Berlinguer) su quella in favore dei dott. SANDRO PENNASILICO e ALDO DE
CHIARA (sost. proc. gen. Napoli) che ha riportato 10 voti (5M.D., 3 Movimento,
Buccico e Di Federico).
3.FUORI RUOLO
Confermato per altri due anni il dott. CESARE MARTELLINO nel suo ruolo di
rappresentante italiano presso Eurojust.
Destinato fuori ruolo presso il Ministero della Giustizia il dott. MASSIMO
URBANO (Trib. S. Maria C. Vetere);
il dott. GIANLUCA MAURO PELLEGRINI (magistrato distrettuale giudicante presso la
Corte d’Appello di Roma) è stato destinato fuori ruolo presso il Ministero della
Giustizia;
il dott. ANTONIO LEONARDO TANGA (p.m. Momza) va fuori ruolo come Ispettore
generale presso il Ministero della Giustizia;
confermata fuori ruolo quale agente contrattuale presso la Commissione Europea
(sino al 31.6.2006) la dott.ssa CLAUDIA GUALTIERI;
confermato nella destinazione a funzioni non giudiziarie il dott. GASPARE STURZO
nell’incarico di esperto giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi.
4.SCELTE LE SEDI DAGLI UDITORI GIUDIZIARI
Dopo una "maratona" di circa sette ore, il 7 febbraio 380 uditori giudiziari
hanno completato la procedura per l'assegnazione della prima sede di lavoro
(unica sede rimasta "deserta" quella di p.m. Lanusei, per effetto dell'opzione
di un uditore, che non ha partecipato alla scelta, verso l'Avvocatura dello
Stato).
Si è trattato di una seduta di commissione caratterizzata, come di consueto, da
particolare tensione emotiva e intensa partecipazione (sono ben pochi i
magistrati che non ricordano il giorno in cui son stati destinati alla prima
funzione giurisdizionale…), ma che si è svolta in un clima di grande
consapevolezza di cui va dato atto ai giovanissimi colleghi.
Va rilevato come forse mai come quest'anno il condizionamento della riforma
ordinamentale ha spiegato i suoi effetti: solo 6 delle prime 50 sedi assegnate
sono state per funzioni di pubblico ministero, e ben 39 delle ultime 50.
A tutti gli uditori che abbiamo visto comprensibilmente concentrati su
valutazioni geografiche, attitudinali, ambientali, ecc. un non rituale "in bocca
al lupo" per un cammino che da oggi si è fatto assai più "concreto", in attesa
di dismettere il ruolo di "ascoltatori" per acquisire sempre più voce
all'interno di una magistratura che ha bisogno del loro entusiasmo.
5.IL PARERE DEL CSM SUL DDL SULLE INTERCETTAZIONI
Approvato dal plenum il parere (sesta commissione) sul disegno di legge
approvato dal Cosniglio dei Ministri del 9.9.2005 concernente “Disposizioni in
materia di intercettazioni telefoniche ed ambientali e di pubblicità degli atti
del fascicolo del pubblico ministero e del difensore”.
Si tratta di un parere (già trasmesso in lista) particolarmente articolato e
complesso, in cui vengono (criticamente ma collaborativamente) analizzate tutte
le innovazioni al codice di procedura penale ed al codice penale contenute nel
testo normativo, che introduce limiti all’inizio ed alla prosecuzione delle
attività di intercettazione, all’utilizzabilità delle medesime, l’ampliamento
dei divieti di pubblicazione e l’inasprimento delle forme dirette o indirette di
sanzione.
6.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
Approvate le tabelle 2004/2005 dei seguenti uffici giudiziari:
Corte d’Appello di Venezia (con invito al trasferimento interno dei magistrati
ultradecennali), Procura di Venezia, Corte d’Appello di Salerno e Procura di
Sala Consilina (tutte con una serie di indicazioni correttive cui ottemperare).
7.MATERNITA’ E COMPUTO DELLA DECENNALITA’
Rispondendo ad un quesito formulato in proposito, il plenum del Consiglio (con
la delibera che si riporta di seguito), ha dettato i criteri per i computo della
cd. “decennalità” nel caso di astensione per maternità:
“Quesito posto dal Presidente della sezione penale del Tribunale di Prato
diretto a conoscere se l'assenza per maternità vada computata ai fini della
permanenza ultradecennale nell'ufficio di appartenenza”.
- premesso che la pratica è stata rinviata dal Plenum del 21.4.2004 alla
Commissione al fine di acquisire il parere del Comitato per le “Pari
Opportunità”;
- rilevato che il Comitato per le Pari Opportunità ha espresso il parere nella
seduta del 26 gennaio 2005 pervenendo alla seguente conclusione:
“appare, dunque, corretto ancorare il riconoscimento dell'efficacia sospensiva
ad assenze medio lunghe e continuative dall'attività giudiziaria che, pur se
inferiori ad un anno, non possono qualificarsi in termini di “temporaneità”, ma
si presentino sin dall'inizio come periodi di assenza che realizzeranno una
prevedibile e duratura “scopertura”, sì da consigliare si da subito
provvedimenti organizzativi di sostituzione (interni, infradistrettuali o
persino distrettuali) duraturi e stabili, per un lasso di tempo non inferiore ai
5-6 mesi e ciò indipendentemente dal titolo
giustificativo dell'assenza. Alla luce delle argomentazioni sin qui svolte,
dunque,anche l'astensione obbligatoria per maternità (così come quella
facoltativa, ove utilizzata in maniera continuativa per un lasso di tempo non
inferiore a quello indicato) rientra nei casi di assenza medio lunga
dall'attività giudiziaria che certamente realizzano, in concreto, le condizioni
poste a fondamento del riconoscimento dell'efficacia del termine della
decennalità”;
- operata una ricognizione della normativa secondaria consiliare dalla quale
risulta che, con riferimento alla specifica funzione di magistrato addetto alla
D.D.A il consiglio, con delibera del 14.6.2000, concludeva nel senso della
computabilità ai fini del biennio della astensione obbligatoria per maternità
aderendo alla interpretazione che della normativa primaria e secondaria sul
punto era stata espressa dall'Ufficio Studi nella relazione n. 256/00 e che di
tali principi la successiva delibera plenaria dell'11.10.2001 costituisce
diretta e coerente applicazione;
- rilevato che la normativa consiliare con riferimento ad una serie di istituti
(ad esempio in tema di attribuzione del punteggio per le sedi disagiate, per
specifiche funzioni, per l'attribuzione del punteggio aggiuntivo per le
applicazioni extradistrettuali cfr. circolare n. 11333 del 1999) prevede che
quando “la normativa primaria e le circolari del Consiglio fanno riferimento a
“effettivo esercizio di funzioni o di servizio” non possono essere computati ai
fini del periodo minimo di
permanenza i periodi di astensione dal lavoro, salvo i periodi di astensione
obbligatoria ( stante la specifica tutela assicurata dalla legge”;
- rilevato, infine, che la nuova circolare n.p. 27060 del 19.12.2005 per la
formazione delle tabelle degli uffici giudiziari per il biennio 2006-2007
approvata il 15 dicembre 2007, ha recepito in larga parte il parere del comitato
pari opportunità adottato nella seduta del 24 ottobre 2005; in
particolare, con riferimento a tale specifico argomento, ed in accoglimento
delle proposte formulate dal predetto Comitato è stato introdotto il principio
secondo il quale “il periodo di astensione obbligatoria per maternità e quella
facoltativa per un periodo superiore a tre mesi determina l'efficacia sospensiva
del termine decennale”. Di tale principio la circolare ha previsto puntuale
applicazione al paragrafo 46.1. relativo ai criteri di computo dei termini per
la permanenza ultradecennale nel medesimo posto e al paragrafo 76.1. che
disciplina il computo della durata dell'incarico del magistrato addetto alla
Direzione Distrettuale Antimafia;
- rilevato che all'esito della predetta ricognizione è necessario armonizzare
l'interpretazione della normativa secondaria consiliare e che, a tale fine, si
deve dare concreta e omogenea interpretazione della disciplina tabellare in modo
da dare adeguata ed efficace risposta alle esigenze di introdurre previsioni
dirette a contemperare le esigenze di organizzazione e di funzionalità degli
uffici con quelle proprie delle situazioni di gravidanza o di assenza per
congedo parentale senza che ciò incidanegativamente sulla professionalità del
magistrato donna.
Tutto ciò premesso, il Consiglio all’unanimità delibera di rispondere al quesito
proposto dal Presidente della sezione penale del Tribunale di Prato nel senso di
ritenere che il periodo di astensione obbligatoria per maternità e quello
facoltativo per un periodo superiore a tre mesi determina l'efficacia sospensiva
del termine decennale."
8.AMMISSIONI AD INCONTRI DI STUDIO INTERNAZIONALI
Ammesse al corso di studio di Innsbruck (2-3 marzo) su “Diritto sociale e
diritto del lavoro” i dott.: PAOLA ACCARDO (Appello Milano) e FILIPPO CURCURUTO
(cons. Cassazione).
Ammessi al corso di Parigi (6-8 marzo) su “La lotta contro la criminalità
organizzata transnazionale” i dott. PAOLO DI SCIUVA (p.m. S.Maria C. Vetere) e
GINFRANCO BURDINO (sost. proc. gen. Torino).
Ammesse al corso di studio di Bruxelles (17 marzo) su “La deontologia dei
magistrati”, le colleghe TERESA CICCARELLO (Trib. sorv. Palermo) e FRANCESCA
MARIA PARODI (Trib. Genova).
DALLE COMMISSIONI
QUINTA COMMISSIONE
Giunta finalmente al termine, dopo una prolungata istruttoria in commissione, la
procedura per la copertura di cinque posti di Presidente di sezione della Corte
di Cassazione.
Proposte unanimi per i consiglieri di Cassazione VINCENZO PROTO, EDOARDO
FAZZIOLI, GIUSEPPE COSENTINO, ALBERTO PREDEN e GIORGIO LATTANZI.
Indicazione unanime della dott.ssa CESARIA CARONE (Appello Bari) per Presidente
di sezione del Tribunale di Trani.
Con la sola astensione del cons. Lo Voi proposto per Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Vercelli il dott. GIORGIO VITARI (Procuratore
di Ivrea).
Per l’incarico direttivo di Presidente della Corte d’Appello di Ancona proposti
con 3 voti (LO Voi, De Nunzio e Meliadò) il dott. VINCENZO OLIVERI (Pres. sez.
Appello Palermo) e con 3 voti (Berlinguer, Salvi e Di Federico) il dott. MARIO
BUFFA (Pres. sez. Appello Lecce).
NONA COMMMISSIONE
La commissione ha vagliato le metodologie di ammissione ai corsi di formazione,
regolate da un software appositamente realizzato presso la struttura consiliare.
Va premesso che la pur rilevante "offerta" formativa non è in grado di saturare
la domanda di partecipazione dei colleghi (ancorchè vi sia ancora una
percentuale rilevante di magistrati che non presenta domanda...).
La progressiva diffusione di iniziative di aggiornamento professionale da parte
della rete di formazione decentrata è ormai in grado di offrire iniziative in
utile sinergia rispetto ai corsi "centrali", ma resta ancora la necessità di
soddisfare le richieste di partecipazione ai corsi cd. "romani", che conservano
una specifica peculiarità in virtù della loro maggiore completezza legata alla
durata del corso, alla possibilità di contemperarli con le attività di udienza
ed al numero e qualità dei docenti ed al confronto di più esperienze tra i
partecipanti.
Qui di seguito il prospetto dell'offerta formativa della nona commissione negli
ultimi tre anni:
Nel 2004 vi sono state 4644 domande e 3793 magistrati ammessi a 41 corsi;
nel 2005 4732 domande per 2762 ammissioni a 34 corsi, nel prossimo 2006 le
domande sono state 4570 con 3565 ammissioni per 37 corsi.
Quanto alle partecipazioni, va rilevato come effettivamente vi sia un numero non
trascurabile di magistrati che non sono riusciti ad essere ammessi a corsi
centrali negli ultimi anni: 38 nell'ultimo quadriennio, 142 nell'ultimo triennio
e 421 negli ultimi due anni (2005 e 2006).
Si tratta di un rilievo numerico sicuramente preoccupante, ed in qualche modo
non efficacemente contenuto dal programma informatico di selezione degli
ammessi, atteso che si è accertato come (per un errore di programmazione)
l'attribuzione di 1000 punti (che concorre per la predisposizione delle
graduatorie di ammissione ai corsi con quello dell'anzianità: più di 10 anni di
anzianità determinano l'attribuzione di 10 punti, meno di 10 anni di anzianità
conferiscono 5 punti), è appannaggio di chi non abbia ottenuto alcuna ammissione
nel biennio precedente ma che al tempo stesso non abbia anche presentato domanda
di ammissione (il che in tutta evidenza è requisito inutilmente ulteriore).
Si tratta di parametri che certamente saranno razionalizzati nei prossimi
giorni, anche per invertire i criteri di preferenza in ragione della minore
esperienza professionale.
Per l'immediato si è attuato un opportuno intervento correttivo diretto ad
evitare una duplice partecipazione per i corsi del 2006, in favore di chi non
sia stato ammesso nell'ultimo biennio (anche e soprattutto se abbia presentato
domanda), che ha consentito un marginale recupero di ammissioni, residuando
comunque 120 doppie ammissioni derivate dall'assenza di magistrati aventi
diritto alla ragionevole "prelazione" nelle liste di attesa di alcuni corsi
inseriti nel nuovo programma annuale.
La partecipazione ad almeno un corso nel 2006 ai magistrati senza ammissioni
negli ultimi anni (si ripete in numero di 421, di cui 373 nel settore penale, 39
in quello civile e 9 aventi funzioni lavoristiche), per espressa pianificazione
della commissione, sarà garantita in virtù dei corsi di
formazione "extra ordinem" programmati per il 2006 almeno in numero di otto (per
alcuni è già stato diramato apposito interpello: diritto di famiglia ed
esecuzione penale), nonchè nella duplicazione di alcuni corsi per cui vi è stato
un ingente numero di domande (in particolare il "richiestissimo" corso su
Immigrazione e sistema penale), la cui partecipazione sarà riservata in via
esclusiva ai colleghi compresi nel novero di quelli senza ammissioni negli
ultimi due anni.
Naturalmente eventuali (e sempre numerose) richieste di partecipazione
aggiuntiva rispetto ai colleghi selezionati saranno come di consueto vagliate
dalla commissione sempre privilegiando chi si trovi "a parametro zero
ammissioni" negli ultimi anni, e nei limiti delle disponibilità
logistiche.