Nei Plenum del 20/21 e 27/28 settembre 2006, oltre a pratiche di ordinaria
amministrazione, da segnalare:
- Il CSM ha aderito, come ogni anno, alla Giornata Europea della giustizia
civile, indetta dalle istituzioni europee. Giornata, da tenersi in ogni sede
giudiziaria il 25 ottobre 2006 o in giorno prossimo, che intende informare i
cittadini sulle possibilità di accesso alla giustizia civile e sui suoi
problemi. Nella delibera di questo anno, che ricalca quelle degli anni scorsi,
su nostra iniziativa sono state introdotte due aggiunte: la sollecitazione ai
capi degli uffici di coinvolgere nella Giornata le esperienze maturate sul
territorio di collaborazione tra magistrati, avvocati, personale di cancelleria,
ecc. , che hanno prodotto prassi virtuose condivise, utili a migliorare
l’efficienza degli uffici. Il riferimento agli Osservatori è evidente, e non so
se in precedenza nei documenti consiliari vi era già stato un richiamo così
diretto. Inoltre, sono state segnalate, come materia di approfondimento in
quest’occasione, le recenti riforme processuali, esecutiva e fallimentare.
Sarebbe opportuno che le strutture associative e degli Osservatori si
attivassero per la riuscita dell’evento, che può costituire un ulteriore utile
momento di confronto tra gli operatori e con la società civile sui problemi
della giustizia.
- E’ stata costituita la delegazione per partecipare all’incontro di San
Sebastian delle Reti dei Consigli di Giustizia d’Europa, presieduta da
Berlinguer (che è stato sentito in VI Commissione), e composta da Volpi,
Carrelli e dal magistrato segretario Falaschi. E’ stata sottolineata l’esigenza
che i contatti con questo importante organismo siano tenuti preferibilmente da
una delegazione stabile, anche se flessibile, per non disperdere conoscenze. Sul
problema si studierà anche se è opportuna una modifica regolamentare.
- Nell’ambito di una pratica routinaria (resistenza in giudizio su un ricorso di
una collega) abbiamo posto un problema di carattere generale: nella fattispecie,
una collega, in servizio in sede disagiata (Lametia Terme), era andata in
congedo per maternità , e poi era stata applicata, extradistrettualmente, a
Perugia. Nel corso di questa applicazione, dopo otto mesi, era andata di nuovo
in congedo per maternità . A prescindere dalla assoluta particolarità della
vicenda, il CSM aveva riconosciuto alla collega i benefici delle sedi disagiate
ex l. n. 133, oltre che per il periodo della prima maternità , come da circolare,
anche per il secondo periodo, caduto durante l’applicazione extradistrettuale
(che invece non si conteggia). Il ragionamento, seguito anche nel parere
dell’Ufficio Studi, era che in quel periodo la collega non era in servizio
effettivo né a Lametia né a Perugia, per cui doveva considerarsi (fittiziamente)
in servizio presso la sede dove era in organico. La soluzione, a nostro parere,
non è convincente, poiché tutto ciò che accade nel periodo di applicazione deve
considerasi avvenuto nella sede di applicazione, e non in quella originaria
(dove comunque, in quel periodo la collega non avrebbe prestato servizio,
essendo appunto in applicazione). Ciò anche per essere quanto più possibile
coerenti con la ratio della legge, che è quella di premiare chi presta effettivo
servizio in una sede disagiata. Dopo aver ottenuto la certezza che l’adesione
alla proposta di delibera non avrebbe costituito precedente vincolante per il
Consiglio in ordine all’interpretazione fornita (ci è sembrato che molti altri
consiglieri avessero le nostre stesse perplessità ), abbiamo ritirato la proposta
di ritorno in Commissione, anche perchè l’Avvocatura si era già di fatto
costituita in giudizio.
- E’ stato deliberato di invitare l’Avvocatura a proporre appello avverso la
sentenza del TAR che, accogliendo in parte il ricorso del collega Claudio
Vitalone, gli ha riconosciuto il diritto ad essere nominato Presidente di
Sezione della Cassazione. La vicenda è nota. In sintesi, Vitalone, sospeso per
la pendenza di un processo penale per il quale è stato assolto, ha chiesto la
ricostruzione della carriera non solo economica ma anche funzionale, come
stabilito dalla nota legge in materia. Il CSM ha ritenuto che la dizione della
legge si riferisse alla carriera economica ed a quella relativa alle qualifiche,
ma non potesse riguardare le funzioni, che vanno assegnate dal CSM sulla base di
una valutazione discrezionale comparativa, e non possono essere attribuite dalla
legge in via automatica. Il Tar è andato in contrario avviso. La maggioranza del
CSM ha deciso che la sentenza andava impugnata (tutti, compreso il
Vice-Presidente Mancino, tranne i consiglieri eletti su indicazione della CDL
Saponara, Anedda e Bergamo, i quali lamentavano che il CSM aveva interpretato la
norma in modo difforme da quella che era stata l’intenzione del legislatore
dell’epoca (Anedda e Saponara facevano parte della maggioranza parlamentare che
aveva approvato quella legge), che era stata proprio quella di risarcire, anche
dal punto di vista della concreta carriera, i magistrati accusati ingiustamente
(ad es. Vitalone, Carnevale, ecc.).) In realtà , oltre alle intuibili
argomentazioni in diritto sui criteri di interpretazione della legge, se dovesse
prevalere la tesi bocciata dalla maggioranza del Consiglio e fatta propria dal
TAR, si porrebbe un serio problema di legittimità costituzionale di una norma
che, interpretata in tal modo, priverebbe di fatto il CSM di un potere che gli
viene riconosciuto in via esclusiva dalla Costituzione, per trasferirlo al
Parlamento. Si è trattato della prima delibera non approvata all’unanimità , e
sono risultati evidenti gli echi delle polemiche politiche esterne al Consiglio.
In realtà , la questione presenta aspetti preoccupanti dal punto di vista
istituzionale, quanto ai rapporti tra CSM e Parlamento, che vanno al di là delle
persone coinvolte. Successivamente, è giunta una missiva del Ministro Mastella
con la quale ha informato che non intende proporre appello, per cui il Consiglio
ha deliberato di incaricare al riguardo un avvocato del libero foro. Finora, è
la prima decisione del Ministro che non accoglie un invito del CSM a
costituirsi, ed è significativo che sia giunta in relazione ad una pratica che
riguarda Vitalone.
- E’ giunta al Plenum la proposta della Terza Commissione di predisporre un
modulo per la scelta dell’opzione tra giudice e p.m., sulla base della nota
norma della riforma Castelli. Nella settimana precedente, il Presidente della
Sesta Roia, ha rilasciato una intervista in cui ritiene necessario provvedere
subito a dare indicazioni sull’opzione giudice-p.m., e che, a parere della
delegazioni di Unicost, l’opzione deve riguardare anche la sede. Carlo Citterio
ha criticato in lista questa posizione, con argomenti tecnici di tutto rilievo.
Aggiungiamo che ci pare pericoloso in questo momento ingenerare nei colleghi che
si trovano in sedi non desiderate l’illusione – perché certamente sarebbe tale -
che attraverso questa strada possano ottenere un avvicinamento a sedi gradite,
semmai prima di quanto spetterebbe loro sulla base dei tramutamenti ordinari.
Già i problemi di mobilità sono tanti e gravi, non abbiamo proprio bisogno di
sollecitare un altro motivo di conflittualità interna. Sulla base di un mio
intervento molto perplesso sulla opportunità di intervenire ora in materia, in
pendenza dell’esame da parte del Parlamento della sospensione, e di un analogo
invito di Mancino, dopo una breve interruzione, il Plenum ha deciso di rinviare
l’esame della pratica al 12 ottobre, sperando di avere lumi al riguardo da parte
del Parlamento.
- Il Ministro Mastella ha chiesto un parere sul d.l. sulle intercettazioni
telefoniche, e la Sesta Commissione ha immediatamente elaborato il parere che è
stato approvato all’unanimità dal Plenum, e che è stato già trasmesso in lista.
Ci sembra che è stato fatto un buon lavoro, nonostante le difficoltà .
Dalle Commissioni:
Dalla Prima: vi sono moltissime pratiche di incompatibilità parentale (in alcune
sedi, su 40 magistrati in servizio, per 34-35 si pongono problemi di questo
genere). Il Presidente della Prima, Anedda, auspicherebbe interpretazioni quanto
più possibile rigide, anche al di là del dettato normativo, al quale ci
atteniamo. Non si è ancora entrati nel merito delle pratiche più delicate.
Dalla Seconda: si è discusso di una modifica regolamentare relativa alla
Composizione del Comitato Pari Opportunità , che è stata innovata dal precedente
CSM, sostituendo come Presidente, il Presidente della VI Commissione al
Vice-Presidente, e eliminando, in particolare, la previsione che i magistrati
nominati dalle associazioni (ora, genericamente, sulla base della loro
rappresentatività ) siano donne, come era previsto in precedenza. Con l’attuale
formulazione, il comitato potrebbe essere formato anche da soli uomini. Hanno
protestato sia l’ADMI che il Comitato Pari Opportunità , rilavando alcune
incongruenze. Data la difficoltà di redigere a breve una modifica regolamentare
(l’iter è lungo e complesso), per ora si è optato per cercare di risolvere i
problemi in Sesta Commissione, al momento della designazione dei componenti
delle associazioni rappresentative della magistratura.
Dalla Terza: si è già detto della discussione relativa alla regolamentazione
delle modalità di esercizio della facoltà di opzione per il tramutamento delle
funzioni da giudicanti a requirenti e viceversa. Sono state trattate numerose
pratiche di collocamento fuori ruolo o ricollocamento in ruolo. Tra queste, da
segnalare la destinazione della dott.ssa Rolleri alle funzioni di componente del
C.N.I.P.A. e quella del dott. Brescia alle funzioni di direttore della
D.G.S.I.A. del Ministero della Giustizia. Il dott. Kessler è stato destinato
alle funzioni di Alto Commissario per la lotta alla contraffazione presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tutte le pratiche sono state poi
approvate dal Plenum, all’unanimità .
Dalla Quinta: sull’annosa questione collegata al posto di Presidente del
Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, della quale si ricorderà il forte
contenzioso instauratosi, il relatore si è già pronunciato e la pratica è stata
rinviata di una settimana per la formulazione della proposta. A questo riguardo
abbiamo sollevato il problema della opportunità che ad instare per un rinvio (in
questo caso ottenuto sia pure in termini assai ridotti) si fosse pronunciato un
consigliere esterno alla commissione direttivi. Inoltre, è passata all’unanimitÃ
la proposta per il posto di Presidente del Tribunale di Casale Monferrato in
favore di Vittorio Angelino, attualmente Procuratore della Repubblica nella
stessa sede. E’ stata attivata la pratica per il conferimento del posto di primo
presidente della Corte di cassazione che, secondo il calendario che la
commissione si è dato, dovrebbe presto concludersi.
Dalla Sesta: finora, ci si è occupati in prevalenza dell’attività internazionale
del CSM. Si è ovviamente in attesa della sorte del ddl di sospensione
dell’ordinamento giudiziario.
Dalla Nona: in dirittura d’arrivo la sostituzione di 4 componenti (due del
penale e due del civile) del comitato scientifico. Sarà l’occasione per
finalmente rassegnare tutta la nostra indignazione per la logica spartitoria che
fin qui vi è stata. L’impresa non è facile stante l’umore dei “corridoi�
prossimi all’aula, ma sul punto condurremo una battaglia tenace e, se del caso,
anche lunga e sfibrante. I referenti della IX per la formazione decentrata sono
stati individuati sulla scorta del criterio territoriale; così i relativi
abbinamenti: Romano (Toscana, Emilia, Marche, Roma), Napolitano (Lombardia,
Veneto, Friuli, Trentino), Anedda (Piemonte, Liguria, Sardegna), Vacca (Puglia,
Abruzzo, Molise, Salerno), Cesqui (Cassazione, Umbria, Napoli), Petralia
(Sicilia, Calabria, Basilicata).