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Giustizia e cultura

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”: nella illuminata visione dei Costituenti la bellezza diviene legge; la formazione dell’individuo, la creazione di competenze, il sostegno dell’arte in tutte le sue manifestazioni, il progresso scientifico e la difesa di un patrimonio inestimabile rappresentano un obbiettivo e un dovere per lo Stato democratico, tenuto ad azioni positive per dare sostanza e concretezza alle libertà dell’individuo.

Da cittadini e operatori del diritto ne percepiamo l’importanza vitale; con la medesima sensibilità, tuttavia, osserviamo quotidianamente con preoccupazione la sottovalutazione ingravescente – da parte del decisore politico – dei benefici sociali ed economici di una seria politica culturale, e una conseguente scarsezza di attenzione e risorse: alla scuola, al territorio, ai beni artistici e storici. Incuria rispetto al passato, disattenzione e indifferenza rispetto alle esigenze del presente, grave ostacolo allo sviluppo futuro.

Eppure, al cittadino di uno Stato democratico devono assicurarsi conoscenza, apertura mentale, competenze: per il suo benessere individuale, che si traduce in benessere collettivo, e per poter partecipare attivamente alla vita del Paese; eppure, uno Stato moderno deve saper scommettere sulla conservazione e valorizzazione delle sue ricchezze, come sulla importanza vitale della ricerca scientifica: obiettivi e doveri suoi propri, finalizzati a garantire sviluppo.

Il Movimento ha sempre inserito il valore della cultura tra i suoi principi fondativi e tra i suoi fini.

L’elaborazione culturale è sempre stata del resto una delle ragioni di vita dell’associazionismo giudiziario, sebbene circostanziata rispetto ai temi propri della giurisdizione: oggi, il nuovo Movimento ritiene di dover puntare ancora, e di più, sulla capacità di partecipare alla riflessione collettiva e alla elaborazione di idee e progetti in tutti gli ambiti del sociale, tra essi inserendosi con convinzione quello culturale, osservati attraverso la lente di una sapienza giuridica risalente – e nel tempo costantemente arricchita – fatta di valori, orgoglio, passione e competenza.

Ci proponiamo pertanto di mantenere alta l’attenzione e vivo il dialogo con tutto ciò che fa cultura: con il mondo dell’arte e dello spettacolo, con gli enti che si occupano di formazione, con gli istituti di ricerca. Per portare avanti progetti specifici di analisi e – là dove possibile – concreto intervento.

Contiamo sull’apporto di tutti, di chi c’è da tanto e di chi verrà.