Associazione

La nostra storia

Il Movimento per la Giustizia è nato il 17 aprile 1988. Il manifesto fondativo fu scritto su un volantino verde e “verdi” furono chiamati per molto tempo i suoi componenti. Questo gruppo di magistrati – in precedenza iscritti a Unità per la costituzione, all’interno del quale avevano costituito una minoranza dissenziente per vari anni – con la scissione intese sancire l’insoddisfazione per la logica che avviliva l’A.N.M. rendendola succube delle decisioni prese dalle correnti e svuotandola, così, delle sue prerogative e dei contenuti che avrebbe potuto portare avanti.

Movimento per la Giustizia: nascita dei “verdi”

Il nuovo gruppo optò per la denominazione “movimento” perché pensò che la modalità più adeguata per operare fosse quella di costituire una aggregazione non rigidamente organizzata, attenta più alle idee che alla struttura.

Estraneità rispetto a qualsiasi aspettativa della politica, necessità di efficienza e trasparenza nell’organizzazione degli uffici giudiziari, gestione partecipata degli stessi, controlli di professionalità che valorizzassero la specializzazione dei magistrati: queste le idee fondanti, unite alla volontà di aprirsi all’esterno. Per questa ragione lo statuto consentiva la formale iscrizione ad avvocati e professori, possibilità, questa, che ha continuato a caratterizzare il gruppo.

Per l’attenzione alla questione morale e all’organizzazione del sistema giustizia i componenti del Movimento venivano, ironicamente, chiamati “moralisti e aziendalisti”.

L’attività del Movimento si è sviluppata negli anni e in ogni distretto con assemblee, convegni, seminari, pubblicazioni, molto spesso anticipando l’analisi su questioni che sarebbero diventate, nel tempo, trasversali ai gruppi associati.

Crescendo nel proprio impegno, iniziò nel 1989 la pubblicazione di un proprio periodico autofinanziato, Impegno per la Giustizia.

Impegno per la Giustizia, n. 1

Aggregazioni con altri gruppi

La sua storia si è anche caratterizzata da successive e spontanee aggregazioni con gruppi che condividevano i suoi valori fondanti.

Proposta ’88

Alla fine degli anni ‘80, iniziò un percorso di comune impegno con Proposta ’88, nata da una scissione all’interno di Magistratura indipendente, fino a che i due gruppi decisero di fondersi adottando la denominazione Movimento per la Giustizia-Proposta ’88.

Impegno per la Giustizia, anno 1997

Articolo 3

Continuando nella logica aggregativa, si avvicinò ad Articolo 3 (gruppo che aveva visto l’unione di alcuni magistrati del distretto di Napoli (cd. Ghibellini) con altri del distretto di Salerno aderenti a Impegno per la legalità), fondendosi nel 2008. Nacque, così, il Movimento per la Giustizia-Articolo 3.

Il Movimento entra al CSM

Tra il 1989 e il 1990, in occasione delle elezioni del 1990 per il rinnovo del C.S.M., il gruppo dovette decidere se continuare a rimanere fuori dalle istituzioni, limitandosi a critiche e proposte, o se tentare di cambiarle dall’interno. Dopo un confronto serrato e nonostante fosse stata varata una nuova legge elettorale chiaramente volta a ostacolare il gruppo (con l’introduzione del quorum – molto alto – del 9%), si decise di partecipare riportando un successo inaspettato. Il Movimento cominciò, quindi, a strutturarsi come una “corrente”.

Si è già detto che quella del gruppo è stata una storia di inclusioni e aggregazioni. L’ultima, forse la più importante, quella con parte degli iscritti a Magistratura Democratica.

Nasce Area democratica per la giustizia

Considerata l’indiscutibile vicinanza culturale e viste le alleanze spesso attuate in occasioni di elezioni associative (distrettuali e nazionali), Movimento per la Giustizia-Art.3 e Magistratura Democratica, nel giugno 2013, con atto fondativo denominato carta dei valori, formalizzarono la nascita di un gruppo autonomo denominato Area. Governata da un Coordinamento inizialmente costituito da rappresentanti dei due fondatori e successivamente da componenti eletti, il 21 giugno 2016 Area si è costituita formalmente come associazione e si è data uno statuto. Nuova anche la denominazione: Area Democratica per la Giustizia (www.areadg.it).

Con la nascita del AreaDG il Movimento le ha delegato tutta l’attività riguardante la politica associativa intesa in senso stretto e, infatti, ha eliminato, tra i compiti statutari, quello avente ad oggetto la designazione di candidati alle elezioni di componenti di organismi istituzionali della magistratura e dell’A.N.M.

L’associazione culturale del terzo settore

Avendo cessato di essere un gruppo della magistratura associata, all’assemblea del 6 maggio 2023, ha deciso di trasformarsi in un’associazione culturale con l’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore (Movimento per la Giustizia ETS).

Continua, così, a operare con l’attenzione sempre volta al servizio giustizia, ma in un ambito e con un respiro più vasti, organizzando attività culturali ad ampio spettro, con particolare attenzione all’ambito formativo. Il metodo – quello delle origini, rimasto immutato – è sempre caratterizzato dall’apertura alla società e dal confronto libero da condizionamenti ideologici.

La rivista Giustizia Insieme

Copertina della rivista “Giustizia Insieme”

Nata tra la fine del 2008 ed il 2009, la rivista quadrimestrale Giustizia Insieme (Aracne Editrice s.r.l.) è una piattaforma aperta ai contributi non solo degli appartenenti al Movimento, ma anche di avvocati, accademici e giornalisti. Dopo vari anni di pubblicazione in cartaceo, con copertina ovviamente verde, la rivista ha iniziato ad essere diffusa solo sul web (www.giustiziainsieme.it).

Continua ad essere la rivista dell’associazione anche dopo la trasformazione in ETS.