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Giustizia e futuro

Non c’è società senza giustizia, ma non c’è società né giustizia senza progresso, senza futuro.

Ecco perché nei nuovi orizzonti del nuovo Movimento non può mancare un settore d’impegno che consideri il futuro come condizione essenziale dell’oggi; misuratore della contemporaneità e allo stesso tempo propulsore di idealità e progetti.

Vivere il presente, con i piccoli e grandi disagi esistenziali che attraversano il nostro mondo, impone infatti di non rimanere inerti, suggerendo un attivismo comunitario in grado di traghettare – o meglio ampliare – gli ideali di giustizia da sempre inseguiti e coltivati dall’inizio della nostra storia associativa verso orizzonti più laici e meno ortodossi, cercando di realizzare con le nostre iniziative e le possibili partecipazioni una presenza sociale là dove bisogni e urgenze pressano per avere ascolto e giusto rilievo.

È dunque anche sul futuro che dobbiamo puntare i nostri obiettivi, scandagliando i percorsi che devono collegarci alle giovani generazioni – sinonimo vivente di futuro – con ogni possibile iniziativa, agli àmbiti in buona parte ancora inesplorati dei rapporti tra giustizia, società e intelligenza artificiale, alle ricadute collettive del transito ancora incompleto tra la terza e la quarta rivoluzione industriale, con le prospettive, affascinanti e preoccupanti insieme, di panorami lavorativi diversi, di professioni che muoiono e di nuove che sorgono, di sistemi intercomunicazionali sempre più all’avanguardia. Traguardi tutti e altri ancora da coniugare con la tutela dei nuovi diritti che in una società complessa rischiano di nascere già fragili. In una parola di condividere in concreto una società che muta come un treno in corsa e sul quale dobbiamo e vogliamo salire con gli strumenti e le idealità di cui disponiamo.