
Donne madri e carcere: l’ossimoro della femminilità


L’11 aprile 2025 presso la Sala Conferenze di Palazzo Sarlo del DIGIES Università “Mediterranea” di Reggio Calabria la Sezione distrettuale reggina dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), presieduta dall’Avv. Anna Bellantoni, ha organizzato un Convegno intitolato “Donne, madri e carcere: l’ossimoro della femminilità”, con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, del Comitato Pari Opportunità, delle Camere Penali, del Movimento per la Giustizia – art. 3 ETS, dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, dell’Università Mediterranea e delle Associazioni Donne Reggine e Donne Insieme.
L’incontro formativo è stato l’occasione per un dinamico e stimolante confronto tra Illustri personalità come quelle del dott. Bernardo Petralia e dell’On.le Rita Bernardini su un tema di assoluta attualità come quello delle difficoltà della condizione carceraria femminile.
Molto rilevante e opportuna è stata anche la partecipazione del prof. Arturo Capone, della dott.ssa Sabina Cannizzaro (presidente Associazione Donne Reggine), dell’Avv. Domenica Clemensi (presidente Associazione Donne Insieme) – che ha moderato il confronto 2 e degli psicologi Elisa Mottola e Antonino Guarnaccia.
Tanti gli spunti di riflessione emersi nell’ambito della tavola rotonda a partire da quello offerto dalla Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, dott.ssa Maria Grazia Arena: «Una donna che abbia commesso un crimine è davvero una cattiva madre?». Una domanda caleidoscopio per le riflessioni dei relatori e delle relatrici.
La dott.ssa Daniela Tortorella, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria, ha poi evidenziato il problema della «carenza di risorse interne».
Ancora, stimolanti sono stati gli interventi di Vincenza Caracciolo, vice direttrice del Digies, di Katia Malara della Camera Penale, di Rosario Infantino, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e di Saveria Cusumano, alla guida del Comitato pari opportunità degli avvocati di Reggio Calabria.
Molto significativo è stato l’intervento della promotrice dell’incontro formativo, Avv. Anna Bellantoni, che ha osservato come «l’ambiente carcerario comprime il rapporto madre-figlio con risvolti negativi sulla crescita del bambino». La Presidente Ami Bellantoni ha rilevato altresì l’opportunità di prevedere delle prassi uniformi su tutto il territorio nazionale ed interventi pianificati e programmati da parte delle Associazioni con le detenute.
Dal dibattito multidisciplinare è emerso l’impegno di essere d’ausilio a percorrere, tutti insieme, una strada riformatrice tesa a superare gli ostacoli che impediscono alle donne detenute di godere appieno dei loro diritti.
L’incontro si è concluso con un impegno foriero di speranza annunciato da Sabina Cannizzaro: «Avvieremo una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per trasformare il desiderio delle giovani di spazi accoglienti e a misura di bambino.»


Venezia, 23 aprile - ore 17.30







